Brutte notizie arrivano dal mondo dell'abbandono: 117mila cani adottati durante la pandemia sono stati riportati in canile.
Un numero pesante che ancora una volta punta il dito sulla responsabilità degli umani che considerano un cane come "un gioco o un diversivo da restituire una volta che non lo si vuole più".
Secondo una recente indagine, i motivi del dietrofont si devono attribuire a due cause:
- finito il lockdowm l'animale diventa difficile da gestire (63% dei casi);
- l'animale causa fastidiosi danni materiali (37%).
Durante il lockdown, istituito in concomitanza della pandemia da Covid-19, si è registrato un vero e proprio boom di adozioni, soprattutto nel Nord Ovest.
Le motivazioni di questa azione, stando sempre a recenti sondaggi, non sono sempre nobili. Infatti, il 38% dei neo proprietari di animali domestici (cani e gatti) ha confermato di aver preso un animale per "alleggerire il lockdown", mentre il 5,7% ha addirittura affermato di averlo fatto solo per "aggirare le restrizioni di mobilità imposte dal Governo".
Insomma, una storia che non avremmo voluto raccontare.