Questo articolo ha lo scopo di sensibilizzare ed informare le persone sui fatti che stanno accadendo in Italia a seguito dell’emergenza Covid-19. Nonostante la puntualizzazione fatta dall’Istituto nazionale di malattie infettive Spallanzani, il Ministero della Salute e l’Istituto superiore della sanità oltre all'OMS per evitare abbandoni e violenze, riguardo al fatto che gli animali da compagnia non trasmettono Coronavirus, migliaia di cani sono stati abbandonati nelle ultime settimane per paura di contagio.
In nessuna parte del mondo questa pratica dovrebbe essere ben accetta ed ancor meno in un paese evoluto e civilizzato come l’Italia.
Anche l’associazione mondiale dei veterinari, la World Small Animal Veterinary Association (Wsava), sollecita i proprietari di animali domestici a non lasciarsi prendere dal panico, in quanto cani e gatti non trasmettono il virus, ed ha pubblicato un documento per aiutare i Medici Veterinari a rispondere in modo corretto alle domande frequenti, riguardanti l’epidemia Coronavirus, poste dai proprietari dei pets.
Nel documento vengono presentate 6 domande frequenti e le conseguenti risposte:
L’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea che i pet non hanno nessun ruolo nella diffusione della malattia. Anche se il nuovo virus molto probabilmente ha avuto origine animale, attualmente la trasmissione della malattia sta avvenendo da persona a persona.
Inoltre l’ OMS ha diffuso una locandina esplicativa in cui ribadire la buona pratica di lavare sempre le mani anche dopo aver toccato gli animali per evitare possibili infezioni batteriche ( ad esempio causate da Salmonella e E. coli.)
La regola generale, valida in ogni caso, è di non maneggiare animali se si è malati, laddove non sia possibile è sufficiente indossare una mascherina.
Il suggerimento è di contattare il veterinario prima di portare l’animale in ambulatorio, per informarlo della situazione e rispettare e seguire le indicazioni che vengono fornite.
La diffusione del virus sta avvenendo da persona a persona, principalmente tramite goccioline respiratorie prodotte da un soggetto infetto nel momento in cui starnutisce o tossisce. Non ci son prove che gli animali domestici possano essere infettati da coronavirus.
Anche in assenza di segnalazioni di animali ammalati da 2019-nCoV, è suggeritile evitare il contatto con gli animali laddove è possibile e indossare una mascherina laddove bisogna prendersene cura.
Ribadendo ancora una vota che attualmente non ci sono riscontri che il 2019 n-CoV possa infettare i pet, i cani non dovrebbero essere vaccinati nei confronti dei coronavirus enterici nella speranza di ottenere una protezione crociata nei confronti del nuovo coronavirus perché non ci sono prove di questo possibile risultato, anche considerando il fatto che i coronavirus enterici e respiratori sono varianti nettamente diverse.