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Tenuta di Paganico Opificio

  Civitella Paganico (Grosseto), Via Della Stazione, 10 dove siamo

Animali che accettiamo

Cani Taglia Piccola, Cani Taglia Media, Cani Taglia Grande, Altri Animali Cani Taglia Piccola, Cani Taglia Media, Cani Taglia Grande, Altri Animali
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Dal mese di marzo del 2009 viene attivata presso la TdP una nuova struttura che la Proprietà ha voluto chiamare “L’Opificio”. Tale termine (dal latino”opificium”= luogo di lavoro) di norma identifica una fabbrica industriale entro la quale si ha la trasformazione di una materia prima in un prodotto finito: nel nostro caso si tratta invece di una struttura polifunzionale che comunque lavora una materia prima, la carne bovina e suina allevata nella Tenuta, con i foraggi biologici della Tenuta, sotto la cura e il controllo dei tanti che operano nella e per la Tenuta…. e i prodotti finiti sono i tagli di carne e gli insaccati, e inoltre l’olio, il vino, i ceci, il farro.

L’Opificio trova sede in uno storico edificio, adiacente alla Fattoria, che per decenni è stato al centro delle tradizionali attività zootecniche della Tenuta, fungendo da magazzino granaglie, falegnameria, fucina del fabbro e officina meccanica. Esso, dopo i radicali lavori di restauro che, nel rispetto dell’antica configurazione architettonica, ne hanno riqualificato aspetto e funzioni, diventa oggi il punto di riferimento per la nuova strategia organizzativa e produttiva dell’Azienda. Al suo interno, in spazi modernamente attrezzati e dotati di tutti i più moderni servizi, è possibile trovare: -il punto vendita e degustazione dei prodotti aziendali; -il laboratorio di sezionamento e trasformazione delle carni fresche e dei salumi; -la cucina e sala multifunzionale; - la sala di lettura e biblioteca; -il magazzino.

Tutto questo nasce dalla volontà dell’Azienda di attuare una “filiera corta” che permetta un rapporto diretto fra produzione e consumo, eliminando tutti i passaggi intermedi. Tuttavia, alla base di un così gravoso impegno, vi è qualcosa di più significativo del mero discorso economico: l’Azienda vuole infatti riappropriarsi di un ruolo dinamico nel sistema agroalimentare locale, non delegando a nessuno funzioni di intermediazione e instaurando un nuovo e reciprocamente più proficuo rapporto fra mondo agricolo produttore e mondo urbano consumatore. Sono proprio i consumatori che così possono ritrovare una relazione più qualificante e serena con il cibo, recuperare conoscenze e abilità andate perdute, sentirsi nuovamente soggetti attivi e liberi da condizionamenti nelle loro scelte alimentari, rendersi conto che ancor oggi si possono degustare piatti prelibati ricchi di un gusto che viene da lontano e che valorizzano non solo la bistecca (di chianina o di maremmana!), ma i molti tagli di carne che sono stati praticamente cancellati dalla globalizzazione dei sapori.

La Tenuta, da parte sua, ha il vantaggio di poter valorizzare a pieno le proprie capacità produttive, di riacquistare potere decisionale, di trovare ulteriori soddisfazioni nella propria attività. E’ possibile in tal modo restaurare fra i consumatori e l’Azienda un rapporto diretto di conoscenza e di chiarezza, attraverso cui comunicare e condividere principi e significati attorno alla produzione e al consumo del cibo. E’ stato tenuto conto, inoltre, del fatto che oggi si fanno sempre più pressanti -una crescente domanda di alimenti eccellenti e assolutamente sicuri, il cui processo produttivo possa essere conosciuto e controllato; -una più acuta sensibilità verso i contenuti culturali del cibo, legati all’appartenenza a consolidate tradizioni locali; -una nuova attenzione verso le implicazioni etiche (sociali e ambientali) delle modalità di produzione e di consumo.

A questa così complessa evoluzione della domanda, la “Tenuta di Paganico” ha inteso rispondere ricavandosi una nuova possibilità di sviluppo economico, e lo ha fatto facilitando la conoscenza esterna della qualità dei suoi prodotti, valorizzandoli sul territorio e fuori di esso e contribuendo a far nascere, o rinascere, la voglia di essere partecipi di una precisa civiltà alimentare, e, soprattutto, la fiducia e la solidarietà nei confronti di chi ha intrapreso la strada della qualità e della autenticità delle proprie produzioni.

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