La Casa sul Faro subentra ad una preesistente attività con la sua nuova gestione nell’estate del 2015. La struttura è insediata in un complesso abitativo tipico della architettura rurale dell’isola di Procida. Situata nella zona a nord-ovest denominata Cottimo, dista poche decine di metri dal faro prospiciente il canale di Procida, punto cospicuo collocato dirimpetto l’isolotto di San Martino e ammiccante al ben più imponente faro di Capo Miseno; esso fu posto a guardiania di una rotta di navi, navigli e cetacei ad orientare il navigante proveniente dal quadrante nord-occidentale.
Dispone di dodici spaziose camere, tutte dotate di servizi privati e corredate da ampi spazi comuni, interni ed esterni. I salottini all’aperto, l’agrumeto profumato, dove viene servita la prima colazione, la terrazza con la splendida vista sul golfo e la squisita cortesia del personale ne fanno un luogo ideale per soggiorni da serbare tra i migliori ricordi.
Al piano terra le stanze più ampie, adatte a famigliole fino a quattro persone, sono corredate di un patio esterno esclusivo dove poter fare la colazione, prendere un aperitivo o intrattenersi piacevolmente a chiacchierare; al primo e al secondo piano, delle luminose camere matrimoniali che guardano verso il golfo di Napoli e il Vesuvio, che si staglia imponente nelle limpide giornate di tramontana; dalle terrazze lo sguardo può seguire la costa dirimpetto che, partendo da Monte di Procida, via via sale verso il golfo di Gaeta, lasciando intendere lungo il percorso i Campi Flegrei, il profilo della acropoli di Cuma, i lontani monti aurunci e, nelle condizioni di buona visibilità, su su fino a riconoscere il Monte Circeo che da qui si vede come fosse un isola. Tutto senza che, mai, neppure per un istante, venga a mancare il profumo salso del mare.
Lasciare l’albergo ed inoltrarsi per le stradine dell’isola è una vera scoperta, soprattutto se si percorrono i sentieri della zona circostante. Scogliere alte e cangianti, fatte ora di antichi tufi ora di basalti e arenarie, rocce colorate dal giallo al rosso al nero, improvvise spiaggette di ciottoli levigati e lucenti, cale silenziose, e poi spiagge, intime o rumorose, secondo i gusti. Poi qualche lunga e stretta via si addentra, incrocia e volge a sud-est, verso la parte più antica e densamente popolata ed è un bagno di forme e colori indimenticabili.
Benvenuti a Procida, terra di Uomini Liberi.